WordPress.com censura – John Ashfield ADV: pleeease!
Un giorno una persona scrive un post su wordpress.com dove scrive che non le piace una campagna pubblicitaria, capita che a qualcuno non piaccia (al momento non è dato sapere chi è stato) e che segnali la cosa a wordpress.com e che qualche solerte censore oscuri il blog.
Non c’è nulla nel post e, secondo me, anche nei commenti che possa giustificare tale cosa.
Ormai la censura è dietro l’angola non vengono rispettati i diritti fondamentali dell’individuo e non in Italia ma negli USA, paese che si erge a difensore della Libertà.
questo è il post incriminato:
John Ashfield ADV: pleeease!
Quando scrivo di qualcosa che non mi piace so essere particolarmente acida.
Questa è una di quelle occasioni.Parliamo delle campagne stampa di John Ashfield che mi sorbisco costantemente in quanto lettrice di XL.
Compro il voluminoso giornale e mi ritrovo a fissare quelle che possono esser catalogate tra le più sgraziate pubblicità mai viste.John Ashfield è una marca d’abbigliamento che s’appoggia su una ben costruita brand image: produce un vestiario (e relativi accessori) che si rivolgono a un pubblico giovane, tra i 23 e i 35 anni (secondo la mia percezione) rievocando l’atmosfera dello sport, in particolare del cricket e del golf.
Quindi viene in mente Londra, i tornei tra prati verdi perfettamente tagliati e una certa noblesse d’animo.Niente male per un’azienda della provincia di Forlì e Cesena, insomma.
Quando ho scoperto questo piccolo particolare mi son meravigliata.Non apprezzo molto lo stile che questa marca propone, un casual sui toni del blu, del beige e del verde, ma ammetto d’esser affascinata da certe iconografie (come l’uso di stemmi) e dalle camicie dai sobri ma inconsueti dettagli, cose che John Ashfield mostra in ogni collezione.
Comunque, torniamo alle campagne stampa.
Questo mese sulla quarta di copertina di XL si può ‘ammirare’ la pubblicità in questione della collezione primavera/estate 2009.
Rappresenta due modelli (sempre gli stessi da qualche stagione) su un campo da golf.
Rabbrividisco.1) Le fotografie dei modelli non sono a fuoco. Oltretutto le loro figure sono scontornate male. E la sovrapposizione del ragazzo sulla ragazza è pessima: si vede che non son stati fotografati insieme: lei pare sproporzionata rispetto a lui;
2) Che razza di fotografia hanno scelto come sfondo? Siamo in Svizzera? Cosa sono quelle casette che si vedono a sinistra? Le luci inoltre non combaciano: mentre i modelli son illuminati da riflettori frontali, nella fotografia di sfondo il sole cade da destra. Insomma, gli elementi si fondono alla grandissima! Eh!
3) Che espressione ha il modello? Terrorizzata? E’ colto di sorpresa? Sempre meglio della modella che pare pensare ‘Che ci sto a fare qui?’.
4) Marchio e logo. Penso siano stati realizzati con Paint, più o meno. Kitch a dir poco. Il font usato, oltretutto, è stra-usato e non centra assolutamente niente.Signor John Ashfield, please!
Change!da: wolly
Concordo perfettamente con te.
Se questo e’ l’articolo infamante… stiamo messi proprio male.
Tra l’altro rispetto a ciò che ha notato sull’adv ha ragione su tutta linea.
Ma la diffamazione?
Dov’e’?
Se vi interessa sto portando avanti una mostra online dal nome “Nessun Bavaglio” contro la censura su internet.
Se vi interessa partecipare trovate tutte le info sul sito http://www.play4.org fino a che non oscureranno anche quello.
Che allegria!
Lettera aperta ad Arianna alias Sybelle
Cara Sybelle
Mi chiamo Andrea Celli e sono il titolare del marchio John Ashfield , oggetto del suo blog.
Ho deciso di scriverLe personalmente perché sono rientrato ieri sera da un viaggio d’affari all’estero ed appena informato dai miei collaboratori sull’accaduto di questi giorni, sono rimasto sinceramente sconvolto da tutto quello che era successo in Internet , In seguito alla richiesta da noi inviata a WordPress per la rimozione dei commenti di quelle persone di cui non conosciamo l’identità e che , non qualificandosi , ma in modo anonimo , sul suo blog volevano chiaramente non portare una critica costruttiva, ma solo danneggiare intenzionalmente la mia azienda .
Le ribadisco , come Le è stato già spiegato nella nostra lettera aperta, che ritengo questi commenti anonimi fortemente lesivi e diffamanti del marchio John Ashfield perché non corrispondono sicuramente alla realtà della mia azienda, un’azienda a cui io ho dedicato e dedico tuttora la mia vita , con grande passione per questo brand John Ashfield che , con grande sacrificio mio e dei miei collaboratori , è diventato una realtà mondiale realizzando in tal modo il mio sogno.
Io non conosco nulla di Lei , né ho il piacere di conoscerLa personalmente , ma presumo che Lei sia una ragazza giovane, piena di capacità e sicuramente tecnicamente molto preparata per muovere critiche costruttive ad una immagine pubblicitaria, tuttavia non posso accettare che nel Suo blog Lei permetta di pubblicare commenti non alla sua critica, ma affermazioni anonime sulla nostra azienda , lesivi e diffamanti della nostra immagine e della nostra organizzazione aziendale e produttiva , di cui Lei non sa e non può sapere nulla, senza che Lei ne abbia controllato la veridicità . Questa è una Sua responsabilità, perché gettare fango ad una azienda è troppo facile rimanendo nell’ anonimato e sfruttando il Suo blog per tali scopi.
Dato che La ritengo una ragazza sagace ,spero Lei comprenda di aver fatto degli errori gestendo con leggerezza un blog sul mio marchio e permettendo di trattare in esso una materia a Lei sconosciuta, errori di cui noi ne pagheremo le conseguenze.
Quindi Le chiedo sinceramente di aiutarmi in prima persona a far cessare tutto questo casino che ne è scaturito dal mondo di Internet contro la mia azienda.
Vorrei comunque anche avere l’opportunità di conoscerLa meglio per capire perché ha fatto questo e quale vantaggio può esserle venuto da questa situazione.
Se posso darLe comunque un mio consiglio per il futuro, Le dico che nella vita non basta aprire un Blog per realizzarsi criticando quello che fanno gli altri, perche come Lei saprà , lavorando si può anche sbagliare , ma forse è meglio investire le proprie energie cercando di creare un proprio progetto facendolo con passione e sacrificio come io ho sempre fatto in questi anni.