LOST IN TRANSLATION (?!)

Mi sembra giusto iniziare questa mia “collaborazione” all’entropia di Aleardi10 con una breve presentazione, visto che, con ogni probabilità, troverete molti miei articoli da ora in avanti.

 

La zanzarina84 che scrive è, in realtà, una ventenne giramondo, curiosa e assetata di nuove sfide avventurose. Non a caso si trova or ora nella terra del Sol Levante (per la precisione in una cittadina nella periferia di Osaka, Hirakata), in attesa di imparare il giapponese e conoscere meglio un popolo e una cultura apparentemente agli antipodi rispetto a quelli occidentali.

 

Quell’apparentemente non è messo a caso; pur vivendo qui solo da una settimana, mi sono già resa conto di quanto le diversità tra noi e i giapponesi non siano poi così tanto grandi come pensavo. Non potete immaginare quanto la classica immagine occidentale dei giapponesi (per intenderci: piccoli “alieni” di cappellini e macchina fotografica muniti che si muovono in gruppo seguendo una guida dagli occhi a mandorla sventolante una bandierina per farsi vedere) si discosti, in effetti, dalla realtà.

Basta fare una passeggiata in un supermercato (esperienza – must), nei parchi o per strada, magari camminando tra le casette dai tetti spioventi, smaltati di verde e azzurro e ornati di splendide statuine. Certo la lingua è incomprensibile a orecchie non abituate a riconoscere quegli strani suoni e, in effetti, leggere le indicazioni per prendere un treno o un autobus può essere un’impresa ardua, ma qui la gente è molto ospitale e, chiedendo aiuto (in inglese o, in alternativa, a gesti), fa il possibile per dare una mano.

 

Se leggerete i miei appunti di viaggio, troverete un Giappone visto con gli occhi di una che preferisce definirsi “viaggiatrice”, piuttosto che “turista”. Spero mi farete compagnia con i vostri commenti e riflessioni per questi quattro mesi.

 

Sayonara e……”GAMBATTE”!!!!!

 

PS: un grazie speciale a ialla e cimny che gentilmente hanno offerto uno spazio virtuale ai miei pensieri giapponesi J.