Il luogo non luogo: l’aeroporto.
L’aeroporto è simbolo di una realtà transitoria e non definibile; se a questa indeterminatezza si aggiunge il mix di sentimenti e pensieri che si scatenano nella mente umana in relazione al viaggio e ancor di più all’aereo, risulta evidente quanto le dinamiche comportamentali e di acquisto siano in questo luogo totalmente scardinate.
In aeroporto sale la soglia di attenzione verso l’ambiente circostante sia per la percezione dilatata del tempo (anche quando si è di fretta) sia per il percorso obbligato di check-in/controllo/boarding che richiede una strutturazione razionale del comportamento.
La conseguenza di questo meccanismo è da un lato la crescente necessità di essere “coccolati” e aiutati da una molteplicità di servizi e dall’altro un maggior interesse verso ogni forma di comunicazione.
L’aeroporto si presenta quindi come il luogo ideale per i brand per creare un nuovo tipo di relazione con le persone; per far esplodere il trend perkonomics anche e soprattutto con vantaggi non strettamente legati ai prodotti di competenza ma a servizi aggiuntivi che possano avvicinare in modo empatico le persone e creare il giusto contatto “umano”.
Settimana scorsa ho viaggiato e creato una photo gallery di esempi interessanti:

Aeroporto di Linate - distributore automatico di calzini

Aeroporto di Francoforte - Il carrellino è gratis grazie allo sponsor

Aeroporto di Francoforte - I fumatori non sono discriminati

Aeroporto di Francoforte - Quotidiani tedeschi e americani per riempire l'attesa

Aeroporto di Francoforte - Se non vuoi andare al bar, il bar viene da te!
Io devo starci 4 ore a Francoforte, meno male che c’è una sala fumatori!
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