LitCamp2009 – Appunti Sparsi 1

www.adrianobarone.com “La critica letteraria è morta”

La critica letteraria è diventata una scrittura secondaria inutile. Il giudizio è soggettivo ma possiamo pretendere il diritto all’onestà.
Il problema diventa essere dei buoni pr e non più scrivere dei buoni libri. Si crea un circolo vizioso: è gentile aiutare qualcuno che ti regala il suo libro, è giovane, è carino.
Le case editrici hanno il grande potere di fuoco per comprare spazi che saranno sempre positivi.
Quale soluzione? Lo scrittore non dovrebbe conoscere il suo critico ma nell’era di internet?
Cosa non fare della critica? Non cagatela. Esiste Anobii e il parere è sincero. Criteri e parametri potranno anche essere discutibili ma almeno non ci sono filtri.
Quali sono i migliori critici? Gli scrittori.
Nel 1876 Anthony Tollob ha scritto la sua autobiografia e già diceva che la critica è morta e inadeguata; per pochi soldi e poche righe non si può pretendere che siano in grado di dire se un testo è buono o no. Se ci aggiungiamo le case editrici non potete pretendere l’oggettività.

Oggi la funzione del critico è ancora utile e necessaria ma rispetto al passato distribuita: oggi tutti possono fare il critico; la discriminante della possibilità d’accesso ai media e alle persone non esiste più. Oggi il filtro è avere un idea. Il problema è quindi la disintermediazione della funzione di critico?

Il problema è l’autorevolezza di chi parla e quanta motivazione e onestà ci sono.