Lost in Japan!

Ogni viaggio ha il potere di farmi ricordare e rivivere i viaggi precedenti, quando poi si aggiunge un amico che parte e ti chiede consigli entro nel tunnel della memoria con piacere e nostalgia. Domani parte Luca Zappa@zaps per il mio amato Giappone e questo flusso di indirizzi, consigli e suggerimenti è per lui e per i suoi compagni di viaggio, ma un po’ anche per me e per il segno indelebile che quel Paese ha lasciato nella mia anima.

Prima di tutto 10 cose che vi sorprenderanno e che è meglio sapere:

  1. i nomi delle vie in realtà non esistono; sono i building ad avere un nome e ci si orienta usandoli come punto di riferimento insieme a stazioni e monumenti. Vengono fornite mappe ogni volta che si chiedono  indicazioni e anche ai taxi non si comunica l’indirizzo si consegna la mappa
  2. il contatto fisico non fa parte della cultura locale quindi niente strette di mano, baci o abbracci in pubblico ma nemmeno contatti casuali in metropolitana sebbene sia spesso molto affollata. I tassisti non amano nemmeno il contatto fisico con la loro macchina quindi non permettono che venga toccata la maniglia della portiera ma la aprono in automatico e scendono spesso a richiuderla con i loro guantini bianchi
  3. il rispetto per gli altri è molto elevato e per questo è d’uso comune portare una maschera quando si è malati così da non “spargere batteri”
  4. il cliente non solo ha sempre ragione ma viene ossequiosamente salutato ad ogni ingresso in un negozio quindi bisogna abituarsi in fretta alla cantilena dei commessi che dicono “benvenuto”
  5. saluti e ringraziamenti vengono fatti con un piccolo inchino che diventa più accentuato in città come Osaka, Kyoto, Kobe o piccoli paesi
  6. parlare inglese per i giapponesi non è facile e causa molto imbarazzo ma cercano in tutti i modi di essere utili nel caso si chiedano informazioni e spesso risolvono la questione accompagnando direttamente nel luogo che si cerca
  7. gli stranieri, chiamati Gaijin, non hanno l’obbligo di rispettare le regole culturali del luogo quindi nessuno si sconvolge se sono due stranieri ad abbracciarsi
  8. in metropolitana e in generale su tutti i mezzi pubblici non si può mangiare, bere o parlare al telefono
  9. i club per soli uomini o per sole donne nella maggior parte dei casi non sono luoghi di perdizione o di sesso a pagamento, sono luoghi dove persone dell’altro sesso vengono pagate per stare in compagnia, bere, chiaccherare
  10. la cucina è molto più varia dei soli sushi e sashimi, ricca di piatti di carne, verdure e di ristoranti dove lo chef cucina con gli ospiti o gli ospiti si cucinano le pietanze

Il consiglio migliore che posso dare è quello di perdersi e di assaggiare assolutamente tutto, anche quando non si sa esattamente cosa sia. Il livello di qualità della materia prima e di igiene non è paragonabile a nessun altro Paese al mondo. L’unica pietanza con la quale fare attenzione è il pesce palle perchè sebbene venga estratto il veleno (letale per l’uomo) spesso si ha una sensazione anestetizzante.

I ristoranti da non perdere sono:

  • a Tokyo Gonpachi per il cibo ottimo e l’ambientazione di Kill Bill
  • a Tokyo Ninja per la spettacolarizzazione dei piatti e della location (è la ricostruzione di una casa Ninja e i camerieri si comportano e sono vestiti da Ninja)
  • a Osaka Kani Doraku per la varietà dei piatti sebbene l’ingrediente principale sia uno solo: il granchio (sul palazzo c’è un granchio gigante in plastica)
  • sia a Tokyo che a Osaka e in generale nelle grandi città le Food Hall dei department store come Takashimaya e Mitsukoshi. Si trovano sempre nei due piani sotterranei e sono divise tra cibo internazionale, cibo locale e dolci (per i dolci cercate lo stand di Henri Charpentier)
  • ovunque Doutor, lo Starbucks locale, dove cappuccino e caffè espresso sono davvero degni del nome

Non voglio trascrivere una guida turistica quindi evito l’elenco dei quartieri di Tokyo o dei templi in giro per il Paese però ci sono quattro cose che ho fatto, un po’ al di fuori dei soliti itinerari che rifarei subito:

  • a Tokyo il giro dei giardini metropolitani (Hama-rikyū, Kyu Shiba-rikyū, Koishikawa Kōrakuen, Kyu Iwasaki-tei) e se non c’è tempo per tutti almeno Koishikawa Kōrakuen che è in pieno periodo di fioritura delle ninfee
  • a Kyoto nei vicoli lungo il fiume si trova l’unica scuola rimasta per Geisha e attorno alle 16 le ragazze escono per andare a casa, non amano molto essere fotografate ma vederle e rubare uno scatto è davvero affascinante
  • a Kyoto la passeggiata del filosofo al tramonto
  • a Himeji la visita al castello, l’unico intatto e non ricostruito (ci sono i lavori di restauro quindi è meglio verificare le possibilità di accesso )

Altri mille pensieri mi affollano la mente in questo momento, ma queste poche righe credo bastino per assaporare il fascino di una nazione che ha raggiunto l’equilibrio tra tradizione e modernità in modo inusuale e affascinante.