Il Piacere Vero di fare la spesa.

 

Domani sera a Milano c’è l’evento “Web QB” di Voiello e i blogger si sfideranno ai fornelli; io non sarei minimamente in grado ma da quando Ialla cucina a casa la mia passione per la spesa è aumentata.

Anche fare la spesa è un piacere, soprattutto se le si da il profondo significato di scoperta. Non significa vagare tra le corsie di un supermercato come un automa ma fare attenzione ai dettagli, essere curiosi, trovare i negozi giusti, creare una relazione con i negozianti, valutare la qualità e la tipicità di ciò che si compra. Se poi si parla di prodotti freschi allora c’è anche tanto da imparare sulla stagionalità, il livello di maturazione e le proprietà nutritive.

Chi fa la spesa nella mente ha la ricetta da cucinare o già cucinata e, se è lontano da casa, sa cosa vorrebbe portarsi a casa; quali sapori, quali ricordi, quali prelibatezze e quali tradizioni.

Per me tutto questo è piacere vero, quasi paragonabile a quello palatale del piatto che poi verrà cucinato.

Le mie ultime due spese speciali sono state:

A Milano per la domenica enogastronomica di Via Paolo Sarpi: funghi porcini da D’ambrosio; prosciutto San Daniele affumicato (nebrok) da La Baita; Gewuerztraminer Domenico Armani, gianduiotti Monteccone e Gazzosa Lurisia alle cantine Isola; origano secco a rametti La Cosentina, Tagliatelle fresche e Torta Nocciola Piemonte senza farina del Pastificio Cavagnolese (Torino).

A Spello per la gita dai suoceri: olio novello Piasentin, risina Cuore Verde, prosciutto umbro tagliato a mano, salsiccette di cinghiale e di maiale, pecorino del pastore e crema tartufata da Righino in Piazza Cavour e pane in Via Giulia.